Le frattaglie

Le frattaglie sono il capitolo che completa il nostro terminologico dell’intera tesi.

Le frattaglie sono anche dette quinto quarto.

Apparato respiratorio

Fra le frattaglie si distinguono gli organi dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio (campanaru); e gli organi dell’apparato digerente (cosi î r’intra).

Il termine campanaru, sebbene abbia sempre lo stesso significato, varia nella sua composizione a seconda da quale animale è estratto, poiché è estratto diversamente da animale ad animale. Esso in ogni caso dà sempre l’idea di una campana con il battaglio.

Nel bovino, per campanaru, infatti, si intende la trachea (cannarozzu), con cuore (cori) e con polmoni (prumuna). Attaccata alla trachea vi è l’esofago, detto cannila, ossia “candela”, per la forma che assume se messa in posizione verticale.
Nel maiale, invece, a trachea, cuore e polmoni si aggiungono la lingua (lingua), il fegato (fìcatu) e la milza (mèusa).
Mentre nell’ovino u campanaru comprende gli stessi organi del maiale esclusa la lingua.

Organi vari

Nel fegato di bovino è possibile osservare un’escrescenza che è il lobo caudato del fegato ed è detto pinna (o punta) di ficatu per la sua forma a pinna di pesce, ma dal sig. Gelardi viene anche chiamata, oltre a pinna di ficatu, anche pampinedda ri ficatu.

E ancora abbiamo quello che è detto ficatu biancu, ossia il pancreas.

A separare la parte addominale da quella toracica è il diaframma che prende il nome di nnappa. Questa ha al centro, in alto, una parte tendinosa con un’apertura che prende il nome di burduni di filettu (giacché è in una minima parte a contatto con il filetto stesso) da cui passano l’esofago (cannila) e le vene (vini).

Apparato digerente

L’apparato digerente (i cosi i rintra) è contenuto da un velo di grasso che assomiglia proprio ad una rete che nel bovino e nel maiale è detta appunto riti; mentre nella pecora viene chiamata tuvàgghia, dal momento che questo velo di grasso ha un maggiore spessore.

I cosi i rintra

I cosi i rintra si dividono in rumine (trippa), omaso (centupeddi), intestino tenue (zineru), intestino crasso (vureddu rappappuni) e intestino colon (vureddu ri cura).

La trippa (rumine) si divide poi in cappuccio (reticolo del rumine) e cruci (pilastro anteriore del rumine), dal momento che i pilastri del rumine formano una croce o una X, e in trippa propriamente detta.

Dal sig. Segreto la parte superiore della trippa è indicata con il termine corona; ma il sig. Gelardi nega l’esistenza di questo termine continuando ad usare invece il termine cappucciu.

Testa e coda

Fanno parte delle frattaglie anche la testa (testa) e a cura (coda).

Nella testa si hanno u masciddaru (le mascelle) al cui interno abbiamo u spinusu (le papille corneificate), a lingua (lingua) e u ciriveddu (il cervello).

Lo scarto

Una parte di scarto sono le cartilagini della laringe e la saliva bovina che erano chiamate a gelina.

E infine anche il timo che viene detto lattumi, i testicoli (granelli) e le mammelle (minna), un tempo, particolarmente ricercate e che oggi si rivelano di scarto; mentre tutti i linfonodi sono detti puci.