Il dialetto della zona di Sciacca

Il dialetto della zona di Sciacca appartiene ai dialetti della Sicilia occidentale.

Tenendo presente la storia di Sciacca e considerando la sua posizione geografica, la sua parlata si differenzia dalle parlate dei vicini paesi. Sciacca è vista da paesi dei dintorni come cittadina di importanza centrale. Sia dal punto di vista geografico, sia dal punto di vista politico economico e commerciale.

La parlata saccense e le sue influenze

In estate Sciacca diventa meta di turismo da parte di un folto gruppo proveniente da Palermo. Questi vivono in città per diversi periodi dell’anno. A questo, nel periodo estivo, Sciacca registra un aumento demografico con gente proveniente da più parti d’Italia. In questo numero si deve comprendere anche il gran numero di emigranti che talvolta ritorna con una pronuncia diversa e con un bagaglio lessicale nordico.

Differenze lessicali all’interno di Sciacca

Come in molte altre località di mare, a Sciacca, è possibile osservare due distinte varianti all’interno del proprio territorio.

Una variante marinaia e una variante contadina.

In tempi non molto lontani, Sciacca la distinzione in gruppi sociali era molto forte. I contatti erano scarsi e la linea di demarcazione fra i due gruppi molto forte. In tempi più recenti, ad esempio, i luoghi di ritrovo di un gruppo non venivano frequentati dai componenti dell’altro gruppo. Di conseguenza alla mancanza di contatti fisici corrispondeva anche una mancanza di contatti linguistici. Oggi la mobilità dei giovani è diffusa e i contatti più frequenti.

Tuttavia una certa differenza è ancora percepibile. La parlata dei marinai è caratterizzata oltre che da una diversa intonazione anche da un vocabolario specifico. Infatti i marinai estendono i termini propri del linguaggio marinaresco ad altri usi. Per esempio, i termini “Avanti e dietro” sono sostituiti nel loro parlato comune da Prua e Poppa. Che sono le note denominazioni relative alle imbarcazioni.

I nomi della carne nell’italiano regionale

A conclusione della mia ricerca mi è sembrato opportuno inserire il lessico dialettale dei macellai saccensi, da me osservato, all’interno di un quadro linguistico più generale ed esaminare il rapporto fra dialetto, italiano regionale di Sicilia e italiano di altre regioni prese ad esempio.

Partendo dunque dall’osservazione locale ho allargato la ricerca cercando di fotografare al meglio la situazione reale della lingua del settore.

La numerosità dei dialetti italiani e la conseguente varietà di geosinonimi ha mostrato che per indicare tagli identici si usano termini diversi da regione a regione e persino da comune a comune.

Infatti, le denominazioni tradizionali riconoscono la loro origine in speciali caratteristiche di forma del taglio, oppure dalla loro destinazione gastronomica o ancora da particolari aspetti che sono loro propri.