Il linguaggio dei macellai di Sciacca rientra nel dialetto della zona di Agrigento. Esso appartiene ai dialetti della Sicilia occidentale.Bisogna innanzitutto tenere presente la storia di Sciacca e considerare la sua posizione geografica. La parlata saccense si differenzia, infatti, dalle parlate dei vicini paesi. Sciacca è un luogo di incontro ed è vista da paesi limitrofi come cittadina di importanza centrale sia dal punto di vista geografico, sia dal punto di vista politico, economico e commerciale.

Per gran parte dell’anno Sciacca è visitata e frequentata, per ragioni di lavoro o turistiche, da gruppi di persone provenienti da Caltabellotta, Ribera, Menfi e anche Palermo. Ma è nel periodo estivo che Sciacca registra un aumento demografico con gente proveniente da più parti della Sicilia. Da non sottovalutare poi il gran numero gli emigranti che talvolta ritorna con una pronuncia diversa e con un bagaglio lessicale estraneo al siciliano. Lessico legato alle zone in cui sono emigrati.

La lingua dei macellai

Da questa ricerca sono emersi due elementi. Il primo elemento riguarda il lessico e il linguaggio proprio dei macellai (settoriale e dunque proprio del “mestiere”). Il secondo elemento è la mancata condivisione di questo linguaggio che vede un gran numero di vocaboli specialistici.

Condivisione del lessico nel tempo

In passato il consumo della carne era limitato e appannaggio di determinate famiglie (“burgisi” e cavalieri). Ragion per cui la conoscenza dei termini specifici, da parte di una vasta popolazione, non sarebbe stata possibile. Chi macellava in proprio mancava del tutto delle competenze professionali. Essi infatti miravano a procurarsi il maggior numero di fettine possibile dai tagli più grossi. E nessuno si preoccupava di attribuire un nome alle parti dell’animale. Chi, invece, si recava dal macellaio, si sottoponeva alla volontà di quest’ultimo, con pochi margini di scelta e senza alcuna possibilità di reclamo.

Conoscenze linguistiche dei consumatori di carne

Oggi, la situazione linguistica sta indubbiamente mutando. Da un lato il consumatore ha alcune proprie conoscenze linguistiche del prodotto carne. Infatti, la continua ricerca di piatti e ricette diverse dall’ uso tradizionale e la diffusione di programmi televisivi che trattano di gastronomia, favorisce l’acquisizione di competenze linguistiche. Addirittura, in alcuni casi, l’estraneità dei termini proposti, sono in contrasto con le competenze linguistiche e professionali dei macellai.

Dall’altro lato, è pur vero che, ad una più ampia vendita della carne non corrisponde sempre una conoscenza adeguata della carne stessa. I macellai, in parte, ricorrono spesso alle conoscenze apprese dai manuali. Ma questi manuali non sono né dettagliati né rispettano la tradizione locale.

Ad ogni modo possiamo certamente affermare che i macellai, per le loro competenze professionali, restano ancora i detentori dei termini specifici in questo settore.

Incontro e scontro del lessico dei macellai

È, perciò, dall’incontro-scontro tra macellai e consumatori che tale linguaggio, oggi giorno, si alimenta, trae vitalità e si muta. Infatti, il rapporto macellaio-cliente, che in passato pendeva tutto dalla parte del macellaio, è profondamente mutato.

Dal proprio macellaio il consumatore potrebbe approfondire le proprie conoscenze, anche linguistiche, proprie del macellaio e riguardante i tagli della carne. Sebbene non tutti i clienti sono disposti a porre sufficiente attenzione alle definizioni date dal macellaio. Il cliente, in genere, preferisce limitarsi a determinate richieste di carattere generale. Spesso, infatti, il cliente indica al macellaio il metodo di cottura e lasciare a quest’ultimo la scelta del taglio specifico.

Nello stesso tempo si ha una certa reticenza da parte del macellaio a dare precise spiegazioni. In generale, per ciò che riguarda la ricerca, pare che tale reticenza scaturisca dalle complicazioni che ne deriverebbero. Intanto dalla conseguente perdita di tempo. Poi dalla continua imprecisione nella richiesta fatta dai clienti, sia nella denominazione del taglio sia nell’utilizzo che il cliente farà di quel determinato taglio.